lunedì 14 novembre 2011

Operiamo Per una Pergine diversa e di qualita’.

Che ci sia una crisi strisciante della Giunta Comunale di Pergine, che su alcune scelte la maggioranza sia spaccata, che in questi mesi il Sindaco Corradi abbia corso il concreto rischio di “tornare a casa” perché parte dei consiglieri eletti nella sua alleanza gli avevano negato la fiducia, fotografa con esattezza il distacco di parte consistente dei cittadini dalla attuale maggioranza e dalle sue scelte.

Le migliaia di firme raccolte contro la realizzazione di un enorme, economicamente insostenibile, ed urbanisticamente sbagliato teatro tenda da dare in gestione a PSA, la mobilitazione dei cittadini arrivata fino a costringere la commissione legislativa provinciale competente a dichiarare la inadeguatezza di quella scelta ed a bloccare il contributo provinciale previsto, ha imposto alla Giunta Comunale un clamoroso un passo indietro.

Identico passo indietro è stato imposto alla Giunta relativamente a S:Cristoforo, dove sempre la mobilitazione popolare, le firme dei cittadini, le molteplici assemblee pubbliche hanno costretto al ritiro di un Piano di Sviluppo non solo sovradimensionato ma anche speculativo, che non risponde alla domanda di valorizzazione del lago e ad un uso ambientalmente sostenibile delle sue sponde, ma a lobbies speculative che su quell’area vogliono speculare. In Consiglio Comunale una parte significativa della maggioranza non ha votato come voleva Corradi ed ha imposto di fatto il ritiro del progetto.

La vicenda Teatro e quella di S:Cristoforo stanno ad indicare che se la volontà popolare si organizza è ancora possibile un controllo reale e sociale sulla attività amministrativa del Comune, che è ancora possibile far contare la volontà popolare. Ma indica anche la inadeguatezza di una maggioranza come quella che governa Pergine che pensa molto alle opere inutili, costose, e speculative e poco alla domanda sociale dei cittadini. Una maggioranza disattenta ai bisogni, che pensa assai poco alla riqualificazione urbanistica e territoriale del nostro comune, ai soggetti sociali più deboli, al lavorare per trasformare in comunità un Comune che sta conoscendo fortissimi fenomeni immigratori da Trento (da anni Pergine cresce di alcune centinaia di abitanti all’anno).

Parte consistente della maggioranza comunale (UPT, PATT, ex socialisti) sta reagendo a queste difficoltà attraverso il lancio di ripetuti segnali di disponibilità alle forze delle destra, ai berlusconiani di Pergine e alla Lega, minacciando la creazione di una nuova maggioranza con queste. Ciò porta alla paralisi politica ed amministrativa, alla politica della attività corrente, invece di operare per affrontare i problemi veri del nostro comune a cominciare dalle esigenze abitative dei ceti più deboli, dalla necessità di un riequilibrio urbanistico del Comune, dalla riqualificazione del centro storico e del nuclei di antica origine a partire da via Maier, vero e proprio esempio delle conseguenze negative di politiche residenziali dove prevale la nuova edificazione al riuso del patrimonio edilizio esistente.

Il Circolo di Pergine di Rifondazione Comunista (intitolato alle medaglie d’oro della resistenza Ora e Veglia) propone alle forze della sinistra ed ambientaliste del nostro Comune di opere da subito per definire assieme un programma politico per il Comune di Pergine in grado di indicare una seria alternativa alla vita amministrativa della città, ponendo al primo posto i problemi e le esigenze dei ceti poveri e subalterni della nostra popolazione: A Pergine ci sono le condizioni perché si superi la Giunta Corradi e si pensi ad un progetto di qualità, ambientalista e di sinistra. A questo lavoriamo e chiamiamo le forze politiche che in Consiglio ed in Giunta hanno risposto positivamente alla sollecitazione dei cittadini e dei movimenti sociali a costruire con noi e con i soggetti sociali che si sono mobilitati in questi mesi una Pergine diversa e di qualità.

INFINE….Fra le altre cose il sindaco Silvano Corradi ha messo con la sua giunta la “zona rossa” alla attività dei comunisti e dei democratici vietandoci piazza municipio – angolo via Crivelli, nostra presenza storica. Le motivazioni di questa scelta sono ignote e limitanti della attività sociale politica.

E per finire una notizia ed un annuncio…..

A Pergine negli anni venti c’era la sezione clandestina perginese del PC.I. Il libro inchiesta di Sandro Schmid “ Renato Sinigaglia – un antifascista marchigiano-trentino” edizioni Temi uscito recentemente parla di ciò.

Parla dell’attività e della vita di Renato Sinigaglia falegname, di Massimo Boller contabile, di Dante Riccamboni calzolaio, di Giuseppe Oss Pegorar anche lui falegname, Carlo Ferrari pittore e di Angelo Stenech e di molti altri e altre, tutti residenti a Pergine.

Polizia, milizia, reali carabinieri, tribunali speciali, torture, arresti, condanne, detenzioni, mancanza di lavoro, povertà ecco cosa hanno subito i comunisti di Pergine che hanno lottato per la libertà. Comunisti che Pergine e il Trentino hanno scordato.

Concludendo ( le righe concesse sono poche ) vorremo ricordare altre due follie locali o meglio speculazioni ambientali contro cui stiamo operando la funivia per la Panarotta e quella per le Vezzene quando le amministrazioni della nostra valle non sono capaci di fare una corsa notturna di bus da e per Trento .

ED OLTRE A QUESTO OVVIAMENTE c’è la nostra iniziativa contro le politiche economiche del Governo …

Allora troviamoci in piazza municipio!

Noi torneremo nuovamente in piazza municipio permesso o no, riteniamo lesiva della democrazia la scelta di un anno fa di Corradi di “confinarci” fra le bancarelle. Pensiamo che la piazza sia un momento di incontro necessario per discutere dei problemi e delle soluzioni della città e delle frazioni di Pergine.

Basta steccati, troviamoci.

Circolo comunale PRC

Ora e Veglia

martedì 23 agosto 2011

Sabato 3 settembre 2011 - La Resistenza delle donne



Sabato 3 settembre 2011 – Altopiano del Tesino ( Trentino )

Trento – Bolzano – Belluno – Feltre

col patrocinio di ANPI nazionale - Presidenza della Provincia Autonoma di Trento – A.N.A. Trento


PROGRAMMA

Castello Tesino: arrivo ore 9.30
deposizione della corona al monumento delle medaglie d’oro “Ora e Veglia” e dei partigiani caduti del Gherlenda e dei civili caduti per la libertà come don Narciso Sordo, il chierico Tarcisio Ballerin e il fratello Danilo di castello Tesino deportati e uccisi a Mathausen.

Pieve Tesino: targa partigiana al lago di Costabrunella m 2021 partenza ore 10.30 da malga Sorgazza

Partenza a piedi per il lago di Costabrunella. Presso la diga il battaglione partigiano aveva una delle sue sedi operative e in questa località, il 15 settembre 1944, un rastrellamento nazifascista uccise il

comandante Isidoro Giacomin “ Fumo” .
Per chi non sale alla diga da malga Sorgazza in breve tempo si arriva al cimitero di guerra italiano 15-18 dove furono sepolti gli altri due partigiani Luigi Parer “Pronto” di Lamon e Dario Zampiero “Mosca” di Castello Tesino uccisi durante il rastrellamento.

Diga di Costabrunella - casa del custode ore 13: Inaugurazione della targa ANPI in memoria del battaglione “Gherlenda”. A seguire la Messa celebrata da don Giuseppe Grosselli in memoria dei caduti e gli interventi dell’Anpi, delle Autorità e degli invitati Saranno presente alcuni dei partigiani allora combattenti.



COMUNICATO DEL CIRCOLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA "ORA E VEGLIA" DI PERGINE VALSUGANA:

A 67 anni dal rastrellamento nazifascista al lago di Costabrunella del 15 settembre 1944 che costò la vita a“ Fumo” Isidoro Giacomin comandante del battaglione Gherlenda, vogliamo con questa salita al lago ( da quota 1402 a quota 2021 ) ricordare guerra partigiana per la Libertà che portarono alla Repubblica e alla Costituzione. Ricordare inoltre tutte le Donne della Resistenza, attraverso le persone e gli ideali delle Medaglie d’Oro alla Resistenza Ancilla Marighetto (ORA) e Clorinda Menguzzato (VEGLIA). Giovanissime, donne, partigiane e combattenti del battaglione Gherlenda, assassinate dai nazi-fascisti con modalità ed in posti differenti pochi mesi dopo il rastrellamento di Costabrunella. Questa salita ad una delle basi del Gherlenda è dedicata a loro ma anche a noi, alla nostra libertà, quella dataci dalla Resistenza.


Circolo PRC della Valsugana “Ora e Veglia” Pergine Valsugana ( aderente ANPI del Trentino ) info Paolo Vitti 349 1825267 paolovitti@libero.it


INFO: come arrivare

Nel Tesino ( Trentino ) si arriva uscendo dalla Strada Statale 47 della Valsugana seguendo le indicazioni Altopiano del Tesino. Si attraversano i paesi di Strigno quindi e di Bieno e attraverso il valico di Pradellano si entra nell’Altopiano incontrando il paese di Pieve Tesino m. 843 ( dalla Statale a Pieve Tesino sono una decina di km. ) Arrivati a Pieve Tesino si seguono le indicazioni Castello Tesino che dista pochi km. Dopo la cerimonia a Castello Tesino si ritorna indietro verso Pieve Tesino. All’inizio del paese prima di un distributore di benzina si trova un incrocio: si prende la strada di destra indicazione Val Malene ( in salita e molto angolata ). Da qua a malga Sorgazza ( parcheggio e bar ristorante )sono una decina di km di strada asfaltata con varie curve ( suonare! ) specie nel tratto finale, non molto ampia e si raccomanda quindi la massima attenzione. Il sentiero Sat 328 che parte da malga Sorgazza per Costabrunella ha un dislivello di circa 550 m, il primo tratto si sviluppa ripidamente attraverso il bosco su tracce di vecchie mulattiere della 1 guerra mondiale. Il secondo tratto entra nei pendii erbosi sotto la diga del lago di Costabrunella, la costeggia sotto il muraglione per arrivare alla casa del custode ( anche lui partigiano ) dove nel 1944 aveva sede l’unità partigiana del battaglione Gherlenda e dove fu sepolto il comandante “ Fumo” dopo il rastrellamento nazi fascista del 15 settembre 1944. Rientro dallo stesso sentiero

mercoledì 18 maggio 2011

martedì 17 maggio 2011


Il nazismo sterilizzò e poi sterminò con la complicità di medici, infermieri, burocrati, ostetrici e psichiatri almeno 400 mila handicappati,
disabili, ritardati mentali e pazzi con lo scopo di «purificare il sangue della nazione» e per risparmiare nel bilancio della sanità su
persone considerate improduttive, considerate vite indegne di essere vissute.
La testimonianza diretta*:
«La Fiaccolata della memoria è utile per ricordare quel fatto, io c'ero, li ho sentiti e visti. Oggi la storia viene rifatta,
invece io posso raccontarla per far conoscere quanto è accaduto». Dopo molti anni di silenzio tombale, ora c'è chi testimonia
l'uscita dei 299 pazienti dal manicomio di Pergine Valsugana, diretti Oltrebrennero.
È Emilio Loss , 88 anni ben portati. Nel soggiorno di casa sua, alle Torri di Villazzano, rammenta con lucidità quel gruppo di donne e
uomini accompagnati da personale d'assistenza. Il loro breve cammino in centro città, il 26 maggio 1940. Uscirono dagli edifici
manicomiali per imboccare via Battisti, procedendo in viale Alpini e viale Dante fino alla stazione ferroviaria. Poi tutti sul treno, diretti in
Germania. Tornarono in pochi. Loss era a Pergine Valsugana, giovane sergente del 61° reggimento di fanteria «Trento» di stanza nelle
caserme Diaz del capoluogo provinciale. Era volontario, nato povero a Caoria in Primiero, la divisa gli era sembrata una possibilità di
sopravvivenza.
A Pergine era alloggiato assieme ad un battaglione in un capannone dismesso di un'azienda di imballaggi a ridosso del campo sportivo
di viale Dante. «In un tardo pomeriggo di maggio, era il 1940, abbiamo visto sui binari della stazione ferroviaria due vagoni con le
finestre sbarrate, come i cellulari che trasportano i detenuti. Guardammo con curiosità. La gente del posto ci disse che trasportavano i
matti di lingua tedesca, quelli delle famiglie che avevano optato per andare in Germania». Delle opzioni Loss sapeva, lo racconta,
ricorda che la cosa allora faceva molto discutere. Torna in caserma con i suoi compagni. «Al mattino dopo, eravamo ancora a letto ed
era buio, sentiamo lo scalpiccio in strada di molte persone, donne ed uomini ed un vocio come di scolari alla ricreazione». Sono i
pazienti del manicomio, una volta tanto fuori dai recinti, oltre le sbarre ed i muri di perimetrali ai padiglioni in cui erano reclusi. «Mi
sembravano contenti, forse credevano di fare un bel viaggio, era una frotta di gente, come un gregge di pecore liberate dal recinto,
venivano da dietro la chiesa (da via Battisti, dietro la parrocchiale della Natività, ndr), poi sono scesi lungo il viale centrale e la statale
(viale Dante allora lo era, ndr). Dopo un po' abbiamo guardato verso la stazione. I due vagoni non c'erano più».
Non erano pecore ma persone, liberate per un po', di notte, ignare della sorte che le attendeva. Per loro avevano deciso altri.
Ripensandoci anni dopo, Emilio Loss ha capito e quanto accaduto è impresso a fuoco nella sua memoria. Ne ha scritto, il ricordo è
all'interno di otto fascicoli manoscritti in cui racconta la sua vita e la sua esperienza in divisa. Il titolo: «Memorie inutili di un
ottuagenario», iniziate nel 2000. Vita ricca di esperienze.
Ricorda la Tesero deserta nel giorno del discorso del Duce con l'annuncio dell'entrata in guerra. «Non c'era nessuno in strada, sole le
scuole e noi. E la banda militare nelle vie. Fu una chiara protesta silenziosa». Poi lo spediscono in Africa, in prima linea. Durante la
battaglia di El Alamein viene catturato e rimane in prigionia (inglese) fino al 1946. Tre anni dopo torna a Caoria e dal 1954 al 1973 è
segretario comunale di Canal San Bovo.
La guerra cos'è?
Una cosa tremendamente stupida: puoi vedere trincee fatte con sacchi di farina mentre noi crepavamo di fame. Ci aveva
allattati il fascismo, Hitler ci veniva descritto come un dio, capimmo dopo che quella era una banda di delinquenti!
* TESTIMONIANZA DIRETTA DI EMILIO LOSS TRATTA DALL'INTERVISTA DI MARIO ANELLI (ADIGE DEL 22 MAGGIO 2008)



domenica 17 aprile 2011

sabato 16 aprile 2011

Congratulazioni ai comitati, LA LOTTA E LA PARTECIPAZIONE DAL BASSO possono cambiare davvero le cose! + volantino referendum

CONGRATULAZIONI AI COMITATI che con tenacia e convinzione hanno determinato l' importante risultato di bloccare un opera inutile costosa e dannosa per l'ambiente oltre che inefficace e anacronistica per un ipotetico rilancio turistico di S.Cristoforo. Un piano di riqualificazione fondato sul residuo ideologico del neoliberismo per il quale lo sviluppo non va mai messo in discussione e l'interesse privato deve sempre prevalere sul bene comune così che per interesse e vantaggio di pochi si vede prevalere la logica del profitto a quella del benessere collettivo con la conseguenza di rovinare il territorio. Oltre ai COMPLIMENTARCI per questo risultato vi ringraziamo anche per aver dimostrato che LA LOTTA E LA PARTECIPAZIONE DAL BASSO possono cambiare davvero le cose!
Rifondazione comunista e la Federazione della sinistra sono con voi!
Inoltre non possiamo non sostenere che un futuro migliore passerà solo attraverso la DEMERCIFICAZIONE DELLA SOCIETA' perchè risulta oramai evidente che questi vent'anni di pensiero unico hanno provocato tali disastri ambientali, sociali e economici quali ad esempio l'accentuarsi dei cambiamenti climatici, le numerose guerre, la crisi economica, l'aumento i delle ingiustizie sociali, il precariato etc... che richiedono un ripensamento radicale del mondo che vogliamo. Nel 2001 a Genova contro questo sistema gridavamo: "questo mondo non è in vendita" per mettere in guardia dai rischi che correvamo seguendo in modo acritico il modello neoliberista, sconfitti allora, crediamo oggi alla luce dei fatti di oggi poter dire che avevamo ragione noi!
Ora un invito: il 12 e 13 giugno c'è un'altro importante appuntamento per difendere i BENI COMUNI i referendum CONTRO IL NUCLEARE, PER L'ACQUA PUBBLICA!

partecipate numerosi e diffondete l'informazione

martedì 12 aprile 2011

LA RAI CI CENSURA E NOI PROTESTIAMO: TOGLIETECI IL BAVAGLIO!

Car* compagn*

domani pomeriggio mercoledi 13 aprile alle ore 16 la Federazione della sinistra del Trentino organizza un presidio davanti alla sede Rai di via Perini a Trento per protestare in concomitanza con il resto d'Italia, contro l'oscuramento mediatico in atto nei nostri confronti sia a livello nazionale che locale.

guarda il video appello di Rosa Rinaldi http://youtu.be/-QgdZ_8Su5E

Crediamo che in Trentino abbiamo da rivendicare le tante attività svolte dai circoli territoriali, la nostra costante presenza in comitati, associazioni, nelle manifestazioni, in sintesi la nostra concreta e utile presenza sul territorio a fronte di una scarsa/assente copertura mediatica.


Chiederemo un'incontro con il direttore della Rai di Trento per dire che ci sono 10 buoni motivi per non censurare la Federazione della sinistra:

1) Perché la FDS difende la Costituzione, e con essa, la libertà di informazione.

2) Perché la RAI, in quanto servizio pubblico, pagato col canone dai cittadini e dalle

cittadine, ha dei precisi doveri nel fornire una informazione corretta e completa.

3) Perché la FDS esiste, ed è in ogni lotta per la pace,il lavoro, i diritti sociali e

civili, i saperi, la cultura, la libertà di informazione, contro l’omofobia e la violenza

maschile sulle donne: ma non esiste nella informazione la RAI.

4) Perché le bandiere della Federazione le trovate in ogni lotta, anche se non le

vedete in televisione.

5) Perché l’informazione politica non può essere ridotta a spettacolo mediatico:

anche se il pensiero critico, secondo alcuni, non fa audience.

6) Perché la FDS si batte contro Berlusconi e anche contro il berlusconismo, contro

la riduzione della politica a spettacolo per un pubblico passivo, a teatrino recitato

dai leader nell’epoca del bipolarismo: l’informazione e la politica del bipolarismo

sono impermeabili al conflitto. Per questo oscurano i conflitti, ci cancellano.

7) Perché i poteri forti ci vogliono cancellare dalla comunicazione per cancellarci

dalla realtà.

8) Perché ci battiamo per la libertà di informare ed essere informate/i di tutte/i:

per questo non accettiamo bavagli.

9) Perché non si può raccontare questo Paese solo con barzellette, casi umani,

problemi politici ridotti a cronaca nera, reality show che cancellano la realtà: siamo

uomini e donne col megafono siamo la voce di tante lotte, di tante speranze.

10) Perché siamo comunisti/e e di sinistra, siamo diversi, siamo lontani dalla politica

leaderistica che il circuito mediatico alimenta.

Per noi la libertà è partecipazione, la speranza è conflitto. >Vogliamo un mondo migliore per tutte/i. Senza esclusioni
Car* compagn*


domani pomeriggio mercoledi 13 aprile alle ore 16 la Federazione della sinistra del Trentino organizza un presidio davanti alla sede Rai di via Perini a Trento per protestare in concomitanza con il resto d'Italia, contro l'oscuramento mediatico in atto nei nostri confronti sia a livello nazionale che locale.


guarda il video appello di Rosa Rinaldi http://youtu.be/-QgdZ_8Su5E


Crediamo che in Trentino abbiamo da rivendicare le tante attività svolte dai circoli territoriali, la nostra costante presenza in comitati, associazioni, nelle manifestazioni, in sintesi la nostra concreta e utile presenza sul territorio a fronte di una scarsa/assente copertura mediatica.


Chiederemo un'incontro con il direttore della Rai di Trento per dire che ci sono 10 buoni motivi per non censurare la Federazione della sinistra:


1) Perché la FDS difende la Costituzione, e con essa, la libertà di informazione.

2) Perché la RAI, in quanto servizio pubblico, pagato col canone dai cittadini e dalle

cittadine, ha dei precisi doveri nel fornire una informazione corretta e completa.

3) Perché la FDS esiste, ed è in ogni lotta per la pace,il lavoro, i diritti sociali e

civili, i saperi, la cultura, la libertà di informazione, contro l’omofobia e la violenza

maschile sulle donne: ma non esiste nella informazione la RAI.

4) Perché le bandiere della Federazione le trovate in ogni lotta, anche se non le

vedete in televisione.

5) Perché l’informazione politica non può essere ridotta a spettacolo mediatico:

anche se il pensiero critico, secondo alcuni, non fa audience.

6) Perché la FDS si batte contro Berlusconi e anche contro il berlusconismo, contro

la riduzione della politica a spettacolo per un pubblico passivo, a teatrino recitato

dai leader nell’epoca del bipolarismo: l’informazione e la politica del bipolarismo

sono impermeabili al conflitto. Per questo oscurano i conflitti, ci cancellano.

7) Perché i poteri forti ci vogliono cancellare dalla comunicazione per cancellarci

dalla realtà.

8) Perché ci battiamo per la libertà di informare ed essere informate/i di tutte/i:

per questo non accettiamo bavagli.

9) Perché non si può raccontare questo Paese solo con barzellette, casi umani,

problemi politici ridotti a cronaca nera, reality show che cancellano la realtà: siamo

uomini e donne col megafono siamo la voce di tante lotte, di tante speranze.

10) Perché siamo comunisti/e e di sinistra, siamo diversi, siamo lontani dalla politica

leaderistica che il circuito mediatico alimenta.

Per noi la libertà è partecipazione, la speranza è conflitto.


Il coordinatore responsabile e referente di questa iniziativa è il compagno FRANCESCO CAPODANNO - francesco.capodanno@gmail.com cell. 3207909074


TRENTO
VIA PERINI, 141 C.A.P.38100
tel.0461/9051111
email:
red.regionale.trento@rai.it