mercoledì 17 febbraio 2010

La scuola ferita, il diritto all'istruzione negato, bocciamo la riforma


Il processo di privatizzazione del sapere e della cultura, iniziato con le modifiche normative degli anni ’90, sta manifestando sempre più i suoi esiti nefasti.
In questo contesto il ministro Gelmini con il varo degli ordinamenti della riforma della scuola secondaria superiore sta intervenendo pesantemente sulla scuola pubblica italiana con tagli orari e di discipline di indirizzo, in particolare nei settori artistico, tecnico laboratoriale e scientifico, con forte riduzione delle risorse finanziarie per l’edilizia, servizi mensa e apparecchiature didattiche.
Tutto questo accade mentre Governo e Regioni sostengono finanziariamente la “libertà di scelta” delle famiglie per le scuole private.
L’assessore Dalmaso, del Partito Democratico, con la delibera di Giunta 2220 in forza delle competenze secondarie della Provincia in materia di istruzione, recepisce in chiave trentina la riforma nazionale, cancellando gli Istituti di istruzione professionale statale, IPSCT, che confluirebbero in parte nell’istruzione tecnica e in parte nella Formazione Professionale.
Viene così soppressa di fatto, la via intermedia fra Licei e Istituti tecnici da una parte e Formazione Professionale dall’altra, si costruisce una scuola ancor più classista che tende sempre più a ghettizzare il disagio sociale e ad accentuare la discriminazione socio-culturale già in entrata.
Questa politica favorisce inoltre essenzialmente i centri di Formazione Professionale provinciale gestiti da enti privati.
Con il polo unico dell’Istruzione artistica Trento-Rovereto, l’accorpamento degli Istituti d’arte “Vittoria – Depero” la delibera prospetta una penalizzazione del diritto all’istruzione artistica soprattutto per gli studenti pendolari, mentre la loro trasformazione in Licei artistici, prevista dalla riforma nazionale, ne indebolisce la specificità e le competenze laboratoriali.
La riforma nazionale, con le sue declinazioni locali, determina ricadute pesanti sull’occupazione per insegnanti e personale ATA, a partire dai precari che spesso pur avendo acquisito titoli, abilitazioni ed esperienza, sono oggi più che mai privi di prospettive e di futuro.
Pretestuoso ed ipocrita è l’atteggiamento del centro – destra, Lega nord e Partito delle libertà, che in Trentino si schiera contro la riforma Dalmaso ma a Roma e nel resto d’Italia sostiene la riforma Gelmini che, la Giunta provinciale di centro sinistra, sta declinando in chiave trentina.

NE PARLIAMO CON:

Franco Porta: segretario provinciale Prc Trentino
Patrizia Rigotti: commissione scuola Pdci Trentino
Francesco Capodanno: responsabile scuola Giovani Comunisti



VENERDI 26 FEBBRAIO 2010 ORE 20.45
SALA CANTIERE COMUNALE – VIALE DELL’INDUSTRIA
PERGINE VALSUGANA

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